Storia e architettura

3 maggio 1688:
le origini della chiesa

La parrocchia di S. Maria di Costantinopoli fu istituita il 3 maggio 1688 dal Card. Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo di Benevento, divenuto Papa il 29 maggio 1724 col nome di Benedetto XIII.
All’inizio la chiesa era ubicata nel centro storico della città, oggi conosciuto come Piazza S. Maria.

11 settembre 1943

Per secoli, la vita della parrocchia non subì particolari accadimenti. Un profondo cambiamento si ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’11 settembre 1943 i bombardamenti abbattutisi sulla città distrussero completamente la chiesa con la splendida statua della Vergine Maria, opera del Cirasuolo.
Il Parroco, don Luigi Chiocchio, riuscì a salvare due immagini della Vergine Maria, una su legno e l’altra su metallo (oggi conservate nella nuova chiesa), che recano i segni della violenza della guerra.

All’interno della chiesa parrocchiale, nelle navate laterali, è possibile ammirare due icone rappresentanti S. Maria di Costantinopoli. Prima della distruzione dell’11 settembre 1943, erano entrambe custodite nell’antica chiesa a Piazza S. Maria.

L’icona su rame

La prima icona è un dipinto su lamiera, di cui non si conosce l’autore, che rappresenta la Madonna seduta in trono con il Bambino Gesù sulle sue ginocchia e, ai suoi piedi, una città in fiamme, mentre un angelo versa dell’acqua per spegnere
l’incendio.
L’iconografia è legata alla devozione popolare, secondo cui la città di Costantinopoli fu colpita da un grande incendio.
I cittadini, non riuscendo a spegnere il fuoco, invocarono con suppliche e preghiere l’aiuto della Vergine Maria. All’improvviso scoppiò un grande temporale e, in breve tempo, l’incendio fu domato. I cittadini attribuirono questo avvenimento all’intervento della Madonna, dicendo: “La Madonna ha mandato dal cielo il suo angioletto per spegnere il fuoco e liberare la nostra città dalla distruzione”.
Questa icona è molto cara alla città di Benevento perché porta in sé i segni della guerra: infatti le schegge delle bombe hanno forato la lamiera senza rovinare, però, il volto della Madonna e del Bambino Gesù. Per questo viene invocata come la
“Madonna di Costantinopoli, liberatrice da ogni male”.

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L’icona su legno

L’icona su legno, probabilmente antecedente alla prima, è posta nella cappella del battistero e rappresenta la stessa iconografia della precedente.
Questa immagine era posta sulla facciata della chiesa dello Spirito Santo, sede della Confraternita “S. Maria di Costantinopoli”, accanto alla chiesa parrocchiale in Piazza
S. Maria.

23 maggio 1953

L’Arcivescovo, mons. Agostino Mancinelli, decise di ricostruire la nuova chiesa al Rione Ferrovia e affidò l’incarico del progetto all’Ing. Salvatore Pennella.
La nuova chiesa fu consacrata il 23 maggio 1953 dall’Arcivescovo Mancinelli e dedicata “a Dio Onnipotente in onore della Beata Vergine di Costantinopoli”, come ricorda la lapide posta all’ingresso.

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L’abside

Dopo l’alluvione del 2 ottobre 1949 che colpì profondamente il Rione Ferrovia, don Luigi Chiocchio fece affrescare la chiesa dal pittore prof. Rocco Pennino con immagini che richiamassero tale evento e anche quello della guerra del 1943.

A seguito del terremoto del 23 novembre 1980 furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione e, dopo il rifacimento dell’intonaco dell’abside, fu posta al centro un’icona di S. Maria di Costantinopoli, opera del pittore Mario Ferrante.

La chiesa oggi

L’edificio sacro, semplice e solenne nelle sue linee architettoniche, oggi si presenta ad unica navata a pianta rettangolare con abside e con otto cappelle laterali a pianta semicircolare.
Nel 2005 infatti la chiesa parrocchiale fu arricchita da quattordici vetrate artistiche soffiate, opera dell’artista Barbara Farebecoli di Roma e realizzate nei laboratori della
“Domus Dei Sud” di Velletri (RM).
Le vetrate rappresentano i quindici misteri del Rosario con il rosone centrale raffigurante lo Spirito Santo.

La festa liturgica

Secondo la tradizione tramandata dagli antenati, la festa liturgica di S. Maria di Costantinopoli si celebra il martedì dopo la Solennità di Pentecoste. Nella nostra comunità parrocchiale la ricorrenza veniva ricordata solo in modo religioso con la celebrazione della S. Messa. Nel 1995 un gruppo di fedeli prese l’iniziativa di vivere con maggiore solennità la ricorrenza proponendo anche la processione con l’icona della Madonna sul viale Principe di Napoli.

Per favorire la partecipazione dei fedeli fu stabilito di celebrare la Festa della Madonna l’ultima domenica del mese di Maggio. La processione, fin dal primo momento, ha visto il concorso di molti fedeli del Rione Ferrovia ma anche da tutta la città perché in quella immagine, colpita delle bombe, tutti riconoscevano la tragicità della guerra e ricordavano le vittime causate dai bombardamenti.
Nel corso degli anni, accanto alle celebrazioni religiose, furono organizzate anche quelle civili, con l’illuminazione di tutto il viale Principe di Napoli, cosa mai avvenuta nella storia del Rione Ferrovia. Col passare degli anni, la festa è diventata un appuntamento atteso da tutti e vissuto con grande gioia e coinvolgimento.